A Palermo, nella serata di giovedì, in via Messina Marine, si è verificato un episodio di violenza che ha lasciato la comunità locale sotto choc.
Un uomo, mentre passeggiava con la sua cagnolina, è stato aggredito da un pitbull senza padrone, ma provvisto di collare e microchip: entrambi sono stati trasportati d’urgenza in ospedale.

L’uomo stava passeggiando con la sua cucciola

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava tranquillamente camminando con il suo piccolo cane quando è stato avvicinato dal pitbull, che si trovava senza guinzaglio.
Nonostante i tentativi di allontanare il cane aggressivo, il pitbull ha attaccato sia l’uomo che la sua cagnolina, infliggendo morsi e ferite che hanno richiesto l’immediato soccorso. I testimoni presenti sul posto hanno raccontato di aver udito forti abbaiare e di aver visto l’uomo cercare di proteggere il suo animale.

Tempestivo l’intervento del 118

I soccorsi sono stati tempestivi e il 118 ha trasportato la coppia ferita all’ospedale Villa Sofia. Fortunatamente, le ferite non sono risultate mortali, ma l’uomo ha riportato gravi danni, tra cui ferite al braccio e alla gamba, mentre la cagnolina ha necessitato di cure urgenti per le ferite subite.
L’episodio ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei proprietari di cani, in particolare delle razze considerate più pericolose e aggressive. La legge italiana prevede infatti normative specifiche per la detenzione di questi animali e molti cittadini chiedono una maggiore vigilanza e regolamentazione per evitare simili attacchi in futuro.

Il pitbull è stato portato in un canile municipale

L’indagine di quanto accaduto è in corso e si ricerca il padrone dell’animale, il quale potrebbe inevitabilmente subire ripercussioni date dalla sua mancata custodia, nel frattempo il pitbull è stato trasferito presso il canile municipale. La notizia è rimbalzata presto sui social, aprendo un dibattito: giusto tenerlo in canile, o meglio lasciarlo libero di vivere la sua vita. “È un animale – commenta una donna – non si può rinchiudere dietro quattro sbarre di ferro. Bisogna rieducarlo e rimetterlo a casa sua”.