“Ci sono stati mesi di attesa ma la commissione sanità ha licenziato il ddl sul crack il 18 giugno. Sono felice che monsignor Lorefice in un giorno importante come quello del 14 luglio abbia fatto un passaggio sui ragazzi che hanno delle dipendenze e che sono vittime di crack. Anche lui, come me, è stato pioniere di questo ddl. Adesso però il testo si trova negli assessorati Istruzione, Sanità e Famiglia che devono dare le relazione sui costi. Una volta fatto questo, passerà dalla commissione bilancio e poi finalmente in aula. Se da un lato sono soddisfatto che dal basso questo ddl è sentito, cioè fra il popolo, non posso però esserlo dal lato istituzionale: perché di tempo onestamente non abbiamo più. Mi auguro che gli assessorati, alla luce anche dell’omelia di ieri, siano celeri, perché noi come Parlamento abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Ringrazio il vescovo di Palermo che da sempre attenziona con grande senso delle istituzioni il problema del crack in città e, anche io come lui auspico che si faccia presto”.
A dirlo Ismaele La Vardera (Sud chiama nord), primo firmatario del ddl e presidente dell’Intergruppo contro il crack.